Il mascara come lo conosciamo oggi ha vissuto secoli di esperimenti e trasformazioni. Sono giunte fino a noi testimonianze di suoi precursori dai tempi dell’antico Egitto, se non addirittura prima. La storia del mascara attraversa i secoli e le civiltà, diventando testimone dei cambiamenti sociali e culturali legati alla cura e all’idea di bellezza degli individui.

Uso ed evoluzione nei secoli

Composto da una miscela di kohl e unguenti vari, il “mascara” dell’Antico Egitto veniva applicato con l’ausilio di ossa e avorio. Il suo scopo era scurire e accentuare le ciglia, ma anche proteggere gli occhi, di uomini e donne, dal sole intenso e, si credeva, dagli spiriti maligni.

Pur cambiando composizione da una civiltà all’altra, in misura minore o maggiore a seconda della cultura e del periodo, il suo utilizzo non si è mai arrestato.
Nell’antica Roma, per esempio, sembra che le donne avessero molto a cuore la cura delle ciglia e sperimentassero gli ingredienti più disparati (dal sughero passando ai petali di rosa, fino alla cenere) per mantenerle scure, forti e rigogliose.

Al contrario, nel Medioevo, ciglia e sopracciglia venivano spesso tolte così da mettere in risalto la fronte, ritenuta allora la parte più importante del viso.

Durante l’epoca vittoriana, invece, per moda e vezzo, le donne ambivano ad avere ciglia sempre più lunghe e scure. Per ottenerle, preparavano un mascara personale, da fare comodamente a casa mescolando i vari ingredienti direttamente in un piatto.

Eugène Rimmel, Thomas Williams e la nascita del mascara moderno

Nella storia del mascara il vero punto di svolta si avrà però solo nel XIX secolo con l’invenzione della gelatina di petrolio. Partendo da questo elemento, in Europa, il chimico Eugène Rimmel creerà un mascara dalla composizione molto simile a quella odierna.

Il prodotto si presentava in forma solida con uno scovolino in dotazione: per utilizzarlo bisogna inumidirlo e raschiarlo sul panetto.

L’ondata di successo che ne seguì fu tale da consacrare il nome di Rimmel come sinonimo del mascara in moltissimi Paesi, dalla Spagna alla Grecia, dal Portogallo alla Romania.

Oltreoceano, all’incirca nello stesso periodo, sarà l’allora diciannovenne Thomas Lyle Williams a cambiare per sempre la storia del mascara. Si racconta infatti che il giovane Thomas assistette a un piccolo incidente domestico della sorella Maybel che le valse la bruciatura di ciglia e sopracciglia. Come rimedio istantaneo, Maybel applicò un mascara domestico composto da polvere di carbone, sughero bruciato e vaselina.

Questo incidente e, soprattutto, la soluzione trovata da Maybel, ispirerà Thomas a migliorare la formulazione della sorella e a creare un prodotto ancora più performante denominato in prima battuta Lash Brow Line e, in seguito, Maybelline.

Questo imprevisto non solo cambierà le sorti della storia del mascara, ma anche quelle della famiglia Williams che darà vita alla società Maybelline (combinazione del nome Maybel con “vaseline”).

L’imprenditoria al femminile di Helena Rubinstein ed Elizabeth Arden

Entrambi i mascara sviluppati da Rimmel e Williams avevano un’applicazione abbastanza difficoltosa. In effetti, quello di Williams non si discostava molto da quello ideato da Rimmell: per utilizzarlo era necessario inumidire un pennello e poi strofinarlo sulla saponetta di prodotto in dotazione. Una scomodità non da poco se si pensa che nella Parigi d’inizio XX secolo il mascara non solo era diventato estremamente popolare ma il suo uso era ormai centrale nelle routine di bellezza.

Imprenditrici e filantrope, Elizabeth Arden e Helena Rubinstein colsero subito il potenziale di questo prodotto e subito dopo la Prima guerra mondiale lanciarono i loro marchi cosmetici, concentrandosi anche e soprattutto sul mascara.
Si dovrà però aspettare intorno al 1957 per avere un decisivo cambio di rotta riguardo la sua consistenza: sarà proprio l’impegno e l’interessamento della Rubinstein a dar vita a una nuova formulazione in grado di trasformarne la consistenza da panetto solido a crema liquida. Questo nuovo mascara verrà confezionato in un tubetto dotato di scovolino e sarà il primo passo verso il mascara che conosciamo oggi.

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